Per il calendario del 2018 (a parte le prime due gite) non abbiamo ancora prefissato le date precise:
marzo: lungo le alzaie dell’Adda da Brivio a Trezzo
aprile: sentiero Verdeazzurro, da Framura a Moneglia
maggio: sentiero dei fiori sull’Arera
giugno: passo della Manina
settembre: strada delle 52 gallerie sul monte pasubio
ottobre: la Valchiavenna
Da considerare poi che a luglio ci troveremo al rifugio di Cusio e che tra novembre e dicembre organizzeremo le nostre classiche camminate a sotto il Monte, a Caravaggio e alla Madonna della Cornabusa.
Ma perché abbiamo fatte queste scelte? dobbiamo considerare che a fine anno come SCI-GAM ci troviamo sempre a studiare il programma delle escursioni per l’anno successivo. E sempre qualche incontro va a vuoto perché trovarsi d’accordo fin da subito sulle destinazioni e gli itinerari non è cosa facile.
Da anni ci siamo abituati a predisporre programmi che non siano semplici camminate o sfide al proprio fisico o gare a chi sale più in alto o regge più a lungo la fatica sotto il sole e lo zaino (normalmente ricolmo di ogni ben di Dio).
Desideriamo infatti che l’escursione sia uno studio del territorio e della vita che vi si svolge. E desideriamo anche vedere i sentieri che percorriamo inseriti nel loro contesto storico, quando magari non erano percorsi solo da gitanti domenicali, ma costituivano le principali vie di comunicazioni.
Qualche itinerario da noi seguito negli anni scorsi era semplicemente il luogo di transito delle persone che si recavano al loro posto di lavoro o di mercanti che con muli carichi di spezie, di stoffe o di metalli lavorati cercavano piazze di vendita più redditizie.
Qualcun altro costituiva invece il percorso seguito da consoli romani, da duchi, da re o imperatori con il loro seguito di soldati: quelle erano le strade del tempo e se si voleva andare anche solo a Milano venendo dal Centro Europa quelle bisognava percorrere.
Come arriviamo alle nostre scelte? Anzitutto si fissa un argomento, un tema che possa costituire il legame tra le varie gite (e qua c’è già da discutere per un bel po’) o poi via: compiti a casa! Ciascuno arriva con la sua selezione di mete e percorsi, studiati in base alle proprie conoscenze, ai propri desideri e, perché no, alle proprie capacità (quanto avrei voluto inserire un’escursione sul Monte Bianco, ma so già che sarei capace di arrivare al massimo alla stazione d’arrivo della funivia).
Poi si comincia a discutere: occorre inserire una gita primaverile in Liguria! C’è la festa all’oratorio, quella data non è praticabile! C’è quel passaggio troppo pericoloso, non si può andare con tutti! O semplicemente: non mi piace!
Quest’anno quindi che cosa abbiamo scelto e perché?
Cominciamo col dire che desideriamo proseguire con l’argomento già iniziato negli anni scorsi: le antiche vie di comunicazione. Abbiamo ancora alcune chicche da vedere e poi potrà essere opportuno voltare pagina.
In Liguria (che raggiungeremo in autobus) desideriamo percorrere ancora un tratto del sentiero Verdeazzurro, quello che unisce Genova a Portovenere e che era (almeno per lunghi tratti) già percorso in epoca neolitica. Quest’anno andremo da Framura a Moneglia e abbiamo pensato che la data migliore è il 15 aprile.
A marzo (il giorno 11) però vogliamo iniziare con una camminata leggera, quasi in pianura: lungo le alzaie dell’Adda da Brivio a Trezzo: un percorso importante per i commerci fin dai tempi di Leonardo da Vinci che aveva studiato come effettuare i trasporti pesanti da Milano fino Colico sfruttando la navigazione dell’Adda e del lago. Anche se le opere furono però realizzate solo nel Settecento gli studi preliminari sono i suoi.
In maggio e in giugno andremo a visitare due luoghi molto importanti per i commerci intervallari e il lavoro. Saremo sul “sentiero dei fiori” all’Arera. Vi passa una importante via che mette in comunicazione la Val Seriana e la val Brembana attraverso il Passo di Marugella, che noi però sfioreremo soltanto. Vedremo però le imboccature dei pozzi di aerazione delle miniere attive fino a pochi anni or sono.
Saremo poi al Passo della Manina, importante via di comunicazione tra Val Seriana e Val di Scalve. Anche qua c’erano delle antiche miniere di ferro coltivate fin dall’epoca dei Romani.
In settembre vorremmo andare a vedere una delle più ardite opere costruite durante la prima guerra mondiale per poter rifornire il fronte senza esporsi al fuoco delle artiglierie austriache: la “strada delle 52 gallerie”. Si arriva al Rifugio Achille Papa sul Monte Pasubio. Non è lunghissima, la si percorre in meno di quattro ore, ma per poterci godere il percorso e ritornare in sicurezza è però necessario fermarsi per dormire al rifugio.
Ad ottobre invece speriamo di poter percorrere un tratto della strada utilizzata dai mercanti che andavano in Centro Europa fino a metà Ottocento: da Castasegna a Valchiavenna. È forse il tratto ambientalmente più significativo per le cascate ed il panorama. Ci dovevamo già andare l’anno scorso, ma alcune frane hanno coinvolto il territorio a fine estate consigliandoci di desistere.